di Federica UCCI
Il rapporto tra salute e benessere costituisce non solo un binomio, ma una connessione di cui occorre sempre cogliere il valore strategico. Tanto più in una situazione di pandemia, che distanzia, interrompe tante relazioni sociali, isola le persone, mettendole in difficoltà, se già sono in difficoltà, non solo sotto il profilo economico, ma anche quello della salute e in particolare in presenza di crescenti disabilità.
Da ciò la necessità di disporre di altri strumenti di aiuto, che favoriscano la ripresa della comunicazione sia verbale che in altre forme. Da ciò l’attenzione deve essere posta su una continuità assistenziale che può essere favorita ed estesa dalla teleassistenza. Si passa quindi ad un completamento e ad un rafforzamento dell’I-Care, unendo ad esso l’E-Care, un sistema di teleassistenza anche a 24 ore.
In questo contesto si trasforma anche il lavoro professionale del sociologo e degli altri operatori sociali, impegnati nelle azioni e nei programmi per il benessere e la salute delle persone nelle comunità.
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