(a cura della Redazione)
Nel presente contributo si cerca di esplorare criticamente la proposta teorico-metodologica della cosiddetta ‘sociologia clinica’ così come si è sviluppata, a partire dalla fine degli anni ’70 del secolo scorso, in Francia. Di detto ambito disciplinare, prendiamo in considerazione il lavoro di Vincent de Gaulejac, recentemente tradotto in spagnolo e indicato tra i più significativi.
A partire dal fruttuoso rapporto tra psicoanalisi e sociologia, de Gaulejac si affida all’approccio biografico per comprendere le pratiche sociali stabilendo una connessione tra la storia familiare e le traiettorie sociali. L’ipotesi centrale alla base della sua proposta metodologica è il pensare l’individuo come il prodotto di una storia della quale lo stesso cerca di diventarne il soggetto.
Nella prima parte ci approssimiamo al modo in cui de Gaulejac osserva il legame tra individuo e società evidenziando al contempo gli aspetti più complessi dei suoi contributi, come l’idea della nevrosi di classe. Nella seconda parte, invece, proponiamo una riflessione sul ‘nodo’ problematico costituito dall’articolazione tra diverse categorie: esperienza, storia sociale e storia di vita.
Considerata la rilevanza crescente delle storie di vita, siamo convinti che la prospettiva della sociologia clinica può contribuire significativamente al dibattito in corso nell’ambito delle scienze sociali.
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