a cura della Redazione.
Programma particolarmente ricco quest’anno per la 19^ Conferenza Internazionale dell’ESHMS, la European Society for Health and Medical Sociology; e con un titolo particolarmente significativo per i tempi che corrono: Healthscapes. Shaping the future of the post-pandemic society (Paesaggi sanitari. Dare forma al futuro della società post-pandemia).
Come ha scritto uno dei membri del Consiglio di Direzione dell’ESHMS, il Prof. Antonio Maturo, “il Covid-19 è stato un evento dirompente, che ha colpito ogni parte della società. Un fatto sociale globale, che supera qualsivoglia confine geografico e politico, e i cui effetti si faranno sentire negli anni a venire. I più colpiti sono stati già coloro che sono in una posizione sociale precaria: i poveri e i vulnerabili. A tal riguardo, la nozione di sindemia è stata usata per descrivere questa terribile interazione tra virus e incarnate disuguaglianze di salute.
L’organizzazione del sistema di assistenza ha mostrato tutti i suoi limiti, soprattutto laddove mancavano solide strutture sanitarie comunitarie. Molti malati cronici e le loro famiglie stanno ancora vivendo situazioni terribili.
Il futuro sarà dominato dal rischio. Il Covid-19 ha mostrato la nostra vulnerabilità ai virus. Vivremo in una società più sorvegliata e dovremo abituarci a nuove forme di prevenzione. Non è un caso che delle preoccupanti forme di populismo connesso alla salvaguardia della propria salute siano prepotentemente emerse a causa di quanto sta avvenendo.
In questo contesto, cosa può offrire la sociologia della salute in termini di analisi, prospettive di ricerca e proposte operative? In che modo le evidenze del processo di ricerca possono essere tradotte in politiche attuabili e come può l’immaginazione sociologica contribuire a delineare un futuro più equo e sicuro?
I comitati scientifico ed organizzativo sono al lavoro per darvi il giusto benvenuto affinché possiate esercitare la vostra immaginazione sociologica sulle scottanti questioni di sociologia medica che attendono una nostra risposta”.
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