VERSO L’EDIZIONE 2020 DEL FESTIVAL DELLA SOCIOLOGIA

Narni, premio Minerva alla professoressa Maria Caterina Federici ...

di Maria Caterina Federici*

Lo spazio urbano, la città globale, rappresenta in tutto il nostro pianeta il luogo d’eccellenza che attira le persone con la seduzione  delle grandi possibilità che si aprono con il vivere in essa. Già G. Simmel aveva parlato di Spirito della Metropoli sottintendendo l’attraenza che la città esercita sugli individui e la pienezza che essa da per le emozioni, le esperienze che può procurare, le relazioni che permette di intrecciare.

Nella città globale si sono, però, evidenziati i limiti della post-modernità: la privatizzazione della gestione dell’esistenza affidata agli individui che devono “arrangiarsi da soli” nell’universo urbano, venendo a mancare la rete comunitaria, un mondo comune e un fine collettivo come conseguenze della predetta privatizzazione.

L’emergenza Covis-19 ha messo l’accento su questa situazione richiedendo alle scienze sociali una riflessione corale, basata su paradigmi innovativi della direzione di senso delle nostre società.

L’allentamento dei legami sociali, la ricerca spasmodica del piacere e della felicità individuale, il predominio della cultura dell’adesso ha drammaticamente messo in luce la difficoltà di identificare una direzione di senso del genere umano capace di contrastare imprevisti mortali come una pandemia.

L’Edizione 2020 del Festival della Sociologia, a partire dalla constatazione della difficoltà degli esseri umani occidentali ad abitare l’incertezza contemporanea, vuole porre domande e delineare possibili risposte su nuovi presupposti, senza prescindere dalla constatazione delle contraddizioni che si vivono nella città globale: da una parte, le offerte seducenti e gli inviti al piacere e alla felicità; dall’altra, la difficoltà del vivere quotidiano in un contesto carico di rischi, inospitale e a tratti invivibile, ove si moltiplicano le trasmissioni virali di ogni pericolo.


(*) Professoressa Ordinaria di Sociologia Generale, Direttrice del C.RI.S.U. (Centro di Ricerca in Sicurezza Umana) dell’Università degli Studi di Perugia

Rispondere all’incertezza, oltre i limiti della post-modernità

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