a cura della Redazione
In un volume di pochi anni fa Alessandro Dal Lago e Serena Giordano riflettevano sul rapporto tra L’artista e il potere; “il leader politico che scrive poesie o romanzi. L’artista che crede di cambiare il corso del mondo con la sua opera. I potenti che commissionano il proprio mausoleo al celebre scultore, fidando la malasorte e il ridicolo. Un team di architetti e scultori che progetta la rifondazione di una città terremotata come un mausoleo en plein air…Se il potere è attratto irresistibilmente dall’estetica, l’arte sembra esprimere a sua volta una vera e propria volontà di potenza. Una relazione che è caratterizzata, oggi più che mai, da un ambiguità profonda, da cui sembra impossibile prescindere. E sullo sfondo il mercato, che tutto fagocita, anche le forme espressive più antagoniste, come nel caso della street art e di Bansky”. Eppure, una mostra può essere l’occasione per esplorare delle strade alternative che non escludendo la logica del mercato favoriscano l’espressione del potenziale che questo può offrire in termini di comunicazione, scambio, costruzione di nuove identità.
E’ con questo proposito che il sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello ha curato la mostra RIVERBERI MEDITERRANEI che sarà inaugurata a Roma, sabato 19 febbraio 2022, alle ore 17:00, al Pocket Art Studio in via della Reginella n.11, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento Campania. Accanto a Vitiello ci saranno Giorgio Bertozzi e Pino Cotarelli. La mostra vede insieme otto opere recenti, cm.80×80, di artisti e artiste di varie latitudini che formano una compagnia differenziata: Beatríz Cárdenas, Maria Pia Daidone, Natallia Gillo Piatrova, Emidio Mastrangioli, Mauro Molinari, Viviana Pallotta, Silia Pellegrino, Sandro Perelli.
Come afferma lo stesso Vitiello, “dopo le problematiche pause pandemiche si ritorna alle esposizioni e a mettersi in discussione. Gli artisti quali ‘cercatori d’anima’ si organizzano e si coordinano per offrire un contributo, un nuovo ‘focus’ e così delineare un nuovo ‘status’ dell’arte. I codici linguistici, ben diversi tra di loro, ci fanno riflettere e ci permettono di comprendere tutte le dinamiche che sostanziano la misura dell’esprit contemporaneo delle arti visive. L’esposizione integra, non solo ‘riverberi di sensi mediterranei’, ma anche transiti, utopie, futuri.
Questa piccola, ma motivata, rassegna ci permette di verificare i fermenti in atto. Questo ‘meeting’ di ricalchi memoriali e di rilievi innovativi, raccolti sul ‘fil rouge’ di vene mediterranee, evidenzia una legittima frontiera panoramica di profili e di impulsi.
Beatríz Cárdenas continua nel suo percorso geometrico – spaziale sino a rendere cromie in ‘farfalle di luce’ e tagli in contrappunti di resilienze estetiche che connettono dispositivi bilanciati tra àncora e ala.
Maria Pia Daidone determina nelle opere trasparenze e motivazioni, d’impeccabile preziosità semantica, nonché filigrane emotive, d’indiscussa valenza, che agitano onde intime e incapsulano vertigini.
Natallia Gillo Piatrova vaglia l’esplosività potenziale di un territorio e illumina il suo percorso di scelte operative oro-geografiche e mantiene ben salda la sua pronuncia informale, rilevante e forte.
Emidio Mastrangioli nell’ambito di ritrovati motivi di ‘still life’ continua a lavorare, intensamente, nel suo studio di Sulmona (AQ) e a perfezionare metafisiche disposizioni di eloquenti pause esistenziali.
Mauro Molinari dettaglia con singolari visioni figure deframmentate; coriandoli segnici tratteggiano la complessità della vita metropolitana, non sempre semplice, che si ‘finge’ nelle trame della laboriosità.
Viviana Pallotta produce, in un flusso continuo di prove, da internauta, le sue osservazioni per cogliere, tra radici vissute e riporti iconici, molteplici identità che classificano le variegate presenze del mondo.
Silia Pellegrino è ritornata a produrre; con tocchi rapidi ha elaborato, in rapsodica sintesi, un urlo di dolore misto a rabbia, mosso dalla vita difficile, che ci stringe, da molto tempo.
Sandro Perelli vive di musica col suo inseparabile sax e trasferisce nelle sue elaborazioni visive ritmi e cadenze per poter arrivare ad associare a dimensioni sonore considerazioni estetiche”.
La mostra resterà aperta sino a sabato mattina 26 febbraio 2022. Qui sotto la locandina dell’evento: